Cenni Storici

Le sue origini risalgono presumibilmente intorno alla prima metà del XI secolo, come borgo feudale attorno al monastero di San Nicola eretto da monaci greci che lo fondarono alle pendici del colle dove sorge oggi il paese. Il nome potrebbe derivare dal greco Kalos Petsas (industria del cuoio), ma precise indicazioni sull'origine del nome non se ne hanno.

Il Castello Giannone che sorge maestoso nel centro del paese, fu costruito come Rocca da difesa prima, trasformato in Forte a pianta quadrangolare dopo, per poi essere definitivamente trasformato come Castello vero e proprio nel XIII sec. Benché sottoposto a rimaneggiamenti plurimi, ha mantenuto inalterati i segni che caratterizzano la sua architettura, come la severa volumetria e le quattro torri appena sporgenti sul corpo quadrangolare di base, propria della castellologia Sveva. Degni di nota la bifora quattrocentesca collocata in una delle finestre del Salone sul cortile interno, la biblioteca di raffinata fattura tardo barocco, alcuni soffitti, camini monumentali, un cancelletto in ferro battuto al termine dello scalone, di delicata lavorazione. E uno dei castelli più suggestivi della Calabria per l'ottimo stato di conservazione .

Annessa al Castello, la Chiesa dell'Addolorata con la pala dell' altare intagliata in legno patinato in oro, merita una menzione a se per l'alto contenuto culturale ed artistico rappresentano uno degli esempi più alti dell'arte Rococò in Calabria.
Il
Convento dei Riformati è la seconda emergenza architettonica del paese. Fu costruito su progetto di tale Joannes Campitellus dal Principe Bartolomeo Sambiase che lo volle, nonostante l'avversa istruttoria apostolica, come espressione del suo prestigio. Clemente XI, personalmente sollecitato, né autorizzò l'apertura nel 1702. La sua breve vita ecclesiale, appena un secolo, risentì della crisi in cui avversavano la Chiesa ed i monasteri. Dal punto di vista costruttivo esso aderisce al prototipo del monastero benedettino adottato dalla maggior parte degli ordini monastici per i loro conventi . Il prospetto sul piazzale grande di fronte al paese è costituito dalla chiesa ad aula rettangolare a navata unica che ricompone le teste dei due corpi del convento al quale si accede con porta ad arco dal corpo di destra, mentre su quello di sinistra è ancora visibile l'accesso alle sacrestie. Il chiostro rappresenta un elemento stilistico pregevole, significativo di quell'arte povera calabrese manifestatasi fino al Seicento inoltrato con proiezioni del secolo precedente ed ancora lontane da ogni influenza barocca. Altra importanza, per la storia del paese, è data dal fatto che vi si organizzò l'ultima resistenza contro le truppe francesi capeggiata dal frate Vincenzo Aversa e dalla popolana M. Rosa Boccuti, conclusasi con l'esecuzione di entrambi.
Il
Fonte Battesimale della Chiesa Parrocchiale, si trova nella navata di sinistra della Chiesa Madre. Scolpito in pietra presenta su un basamento colonnette orientaleggianti che delimitano a balaustra l'area del Fonte. Lo stemma della famiglia Sambiase consente di stabilirne l'epoca (sec. XVII).interesse artistico e culturale. Dipinto con olio Madonna con Rosario, S. Domenico e S. Caterina. Bene di su tela,80x120, raffigurante la Madonna del Rosario col bambino tra i SS.Domenico e Caterina sovrastanti alcune anime del purgatorio. Quindici medaglioni raffiguranti scene relativi ai misteri ne incorniciano le figure. Il noto dipinto di scuola napoletana del tardo Seicento (bottega del Solimena) occupa la pala d'altare della cappella del Rosario nella Chiesa Parrocchiale. Rudere della fuori il centro abitato sulla vecchia via Chiesa di S. Maria delle Grazie, piccola chiesa appena mulattiera per Crosia nulla ancora si conosce sulle origini e sulla sua storia che meriterebbe approfondite ricerche. Degno di menzione il bel portale riferibile al XV secolo. Infine vanno tenuti in debita considerazione gli affreschi della chiesa parrocchiale ad opera del Maestro Capobianco di inizio secolo.

ritorno